Nova24 Tech, Il Sole 24 Ore
– Marvin Minsky è stato, tra i padri dell’intelligenza artificiale, quello che più ha incarnato l’incanto per la ricerca di frontiera e il disincanto verso le promesse di progressi imminenti nella disciplina. Fino all’ultimo, certo. Ma anche fin dall’inizio, grazie a quel soffio di maturità giovanile che distingue i grandi scienziati dagli addetti ai lavori. I secondi, per diventare saggi, hanno bisogno quantomeno di invecchiare.
Minsky no. Lui era sopravvissuto a due lunghi inverni dell’intelligenza artificiale.
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