Analizzati con la tecnologia cognitiva Cogito un campione di 30.000 tweet dedicati alla UEFA Champions League postati online dagli utenti nel corso dell’ultima settimana di maggio
– Cresce la febbre in attesa della finale di Champions League del 3 giugno a Cardiff tra Juventus e Real Madrid. E di pari passo si scatena la passione dei tifosi sul web: Qual è la squadra più amata? Chi sono i calciatori più presenti nei pensieri degli utenti? E qual è il sentiment generale? In Italia il cuore batte per la Juve, in Spagna per il Real: ma con chi si schierano Francia e Germania?
Expert System ha applicato la tecnologia cognitiva Cogito a Twitter per analizzare i pensieri espressi online dagli utenti nel corso dell’ultima settimana di maggio (19-31 maggio 2017). Considerando l’insieme dei tweet oggetto d’analisi (un campione di circa 30.000 tweet riconducibili agli hashtag più usati per la Champions League, come #ChampionsLeague, #Cardiff2017, #juventus, #realmadrid, ecc., scritti in inglese, italiano, spagnolo, tedesco e francese), la Juventus risulta essere la squadra più presente nei commenti dei tifosi.
Prevedibilmente, però, il Real Madrid è al primo posto nei tweet in lingua spagnola e sembra far battere di più anche il cuore del popolo di Twitter francese e tedesco.
E quali sono le preferenze degli utenti di Twitter su moduli e formazioni?
Considerando solo gli 11 giocatori più citati di ogni squadra, la formazione ideale secondo gli utenti di Twitter vede per la Juventus una squadra equilibrata con un 3-4-3 in cui salta agli occhi l’esclusione di Higuain a cui viene preferito il giovane Kean. I madridisti online sembrano invece preferire per il Real Madrid una formazione d’attacco a quattro punte, dove spicca la presenza di Bale.
Da Expert System, infine, ci siamo chiesti anche quale potrebbe essere la reazione dei tifosi bianconeri in Twitter se Allegri dovesse decidere di non schierare Higuain e optare per una fanta-formazione, come quella da noi liberamente desunta considerando i risultati delle analisi in Twitter. Ma… questa è un’altra storia, forse… un’altra analisi 🙂